Le colle digitali per applicazione inkjet, non sono che l’ultima espressione di una tecnologia ceramica già utilizzata in passato per la decorazione delle piastrelle.
Le colle ceramiche digitali, chiamate anche inchiostri ceramici incollanti o collanti per decorazione digitale ceramica, sono degli inchiostri inkjet per tecnologia drop on demand che permettono l’adesione di graniglie vetrose o di polveri alla superficie di una piastrella secondo disegno digitale.
Grazie a particolari polimeri contenuti al loro interno, hanno la caratteristica di avere un potere legante – incollante – se applicati sulla superficie della piastrella. Per un risultato tecnico eccellente, tali polimeri devono garantire la perfetta e stabile adesione delle graniglie applicate fino alla zona di cottura/fusione della graniglia stessa. Al contempo devono essere innocui – non filmare – sulla testina di stampa.
L’espansione delle possibilità decorative sono evidenti: applicate secondo disegno digitale, possono essere sincronizzate sia con la grafica colorata che con gli effetti materici, consentendo di avere infiniti effetti decorativi.
Le produzioni ceramiche riescono ad uscire dall’anonimato della semplice e piatta stampa digitale, ad arricchirsi con effetti in basso rilievo, contrasti di luce e colori unici, per un valore aggiunto senza eguali.
Questi prodotti possono essere caricati sull’ultima barra delle tradizionali macchine decoratrici, se disponibile, seguita, nella immediata uscita, da un granigliatore.
Per una maggiore flessibilità del sistema, viene consigliato in alternativa l’impiego di macchine di nuove generazione stand-alone dal costo limitato (unico macchinario costituito da barra di stampa seguita da granigliatore, talune volte incorporato) che grazie alle dimensioni contenute può essere posizionato lungo la linea produttiva dove si ritiene più opportuno.
Le colle ceramiche digitali possono essere utilizzate su ogni tipo di tipologia ceramica: gres porcellanato, pasta bianca, pasta rossa, grandi lastre, ecc. sia per applicazioni a campo pieno (su tutta la superficie delle piastrelle) che solamente per effetti grafici decorativi. A seconda dell’utilizzo che ne viene fatto si possono avere consumi che variano da pochi grammi al metro quadrato, fino anche a 50-80 g/m2 per le applicazioni di graniglie a campo pieno.
Con il progresso della tecnologia, le colle digitali hanno avuto una importante evoluzione nel tempo, ma tutt’oggi possiamo dire che sono attuali sia le prime nate che le ultime, grazie alle differenti caratteristiche e plus che le contraddistinguono.
Le colle digitali si dividono in due macro categorie: base solvente e base acqua. Le quali, a loro volta, si dividono entrambe in due categorie: organica ed inorganica.
Per base solvente si intendono prodotti basati sull’utilizzo di solventi, come ad esempio oli, non miscibili con acqua e dall’elevato potere lubrificante.
Per base acqua si intendono prodotti con una componente importante di acqua al proprio interno oltre che solventi compatibili e miscibili con acqua.
Una colla si definisce invece organica quando è costituita completamente dal solventi/additivi organici miscibili fra loro ad apparentemente risulta essere un liquido limpido e trasparente.
Infine, una colla si definisce inorganica quando al suo interno è presente una frazione di materia inorganica, opportunamente macinata e stabilizzata, con distribuzioni granulometriche inferiori al micron-metro, come per tutti gli inchiostri ceramici inkjet.
Ma quali sono le caratteristiche principali delle differenti colle attualmente sul mercato?
In ordine cronologico, dalla prima nata, la colla base solvente organica: è costituita solamente da materie chimiche organiche completamente miscibili tra loro, incompatibili con acqua, generalmente oli e polimeri.
Grazie alla elevata lubrificazione ed alla completa omogeneità, tipica delle sostanze organiche di cui è costituita, elimina i problemi caratteristici dei classici inchiostri ceramici come sedimentazione, open time, filtrabilità. Permette di mantenere le testine di stampa in ottimo stato senza bisogno di alcuna accortezza o manutenzione.
Non contenendo materiale inorganico al proprio interno, lascia sicuramente inalterata la resa colorimetrica della grafica colorata sottostante.
Si consiglia l’utilizzo di questa tipologia di prodotto ad utilizzatori che desiderano una soluzione adatta a qualsiasi tipologia di testina di stampa, che desiderano ottime prestazioni a macchina, un buon potere collante, estrema flessibilità che permette di ottenere effetti materici senza rinunciare alla definizione.
La colla base solvente inorganica è un vero e proprio inchiostro ceramico inkjet, contiene infatti al suo interno una materia inorganica, macinata con una distribuzione granulometrica inferiore al micron. Ovviamente, a seconda delle esigenze (sia di stesura che di resa colorimetrica) è possibile avere inchiostri inorganici con percentuali differenti di materia inorganica al proprio interno.
Ma perché una materia inorganica in una colla?
Le ragioni dell’utilizzo di una materia inorganica all’interno di una colla sono sostanzialmente tre:
Si consiglia l’utilizzo di questa tipologia di prodotto ad utilizzatori che desiderano avere una soluzione adatta a qualsiasi tipologia di testine di stampa, desiderano ottime prestazioni a macchina, ottimo potere collante, ottima stesura della graniglia applicata.
Nel corso degli anni infatti le problematiche legate alle emissioni di sostanze nocive ai camini ceramici, nonché gli odori generati dalla combustione di questi solventi, ha aperto la strada allo studio di nuove fasi solvente che permettessero di risolvere questi due importanti aspetti e che cercassero di preservare le ottime caratteristiche tecniche dei prodotti. Sono nati per questo motivo prodotti dalle formulazioni ecologiche per migliorare l’impatto ambientale relativo all’utilizzo di questi prodotti, soprattutto per applicazioni con elevate grammature.
Dapprima con l’utilizzo di nuove tipologie di solventi in grado di diminuire la quantità di sostanze organiche nocive e mal odoranti durante la fase di combustione ceramica, fino ad arrivare, grazie allo sviluppo di innovative tecnologie di stampa, all’utilizzo di inchiostri base acqua.
Le nuove tecnologie di stampa presenti in commercio assicurano oggi ottime performance sia di sparo che su macchina. In primis grazie alle nuove testine di stampa compatibili con l’acqua sviluppate.
Ed infine, grazie ad una evoluzione delle stampanti: del sistema di riscaldamento/raffreddamento dell’inchiostro, del sistema di pulizia automatico, e del sistema di circuitazione/de-aereazione degli inchiostri.
L’inchiostro incollante base acqua, come detto inizialmente, può essere organico oppure contenere una frazione di materiale inorganico, come per le colle base solvente.
La grande differenza con le rispettive versioni base solvente sono che gli inchiostri base acqua assicurano una riduzione importante delle emissioni di sostanze organiche in atmosfera e degli odori, anche rispetto alle versioni sviluppate con solventi ecologici.
Plus importantissimo degli inchiostri incollanti base acqua, rispetto agli analoghi base solvente, è il fatto di avere una maggiore affinità con le altre applicazioni ceramiche per questo motivo permettono di avere una definizione di stampa senza eguali.
Inco dispone di una ampia gamma di inchiostri incollanti sia a base solvente – DigiGlue S – che a base acqua – DigiGlue W – con differenti percentuali di materiale inorganico di modo da rispondere alle esigenze di qualsiasi cliente, sia da un punto di vista ecologico/emissivo che da un punto di vista tecnico/applicativo/ di resa colorimetrica.
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